Il commento di FENIOF sui fatti di Ancona: parla il consigliere Tabossi

Pubblicato: 22/06/2016 12:51:51
Categorie: Attualità , Imprese Funebri , Mondo Funeraria , Più recenti

Commento del Consigliere nazionale FENIOF Luca Tabossi in relazione all’operazione Last Travel nelle Marche

In riferimento all’operazione "Last Travel", condotta dalla Guardia di Finanza di Ancona a seguito della quale sono stati denunciati i proprietari di alcune imprese nel settore delle onoranze funebri appartenenti tutti alla stessa famiglia per frode ed evasione di 3 milioni di euro di redditi non dichiarati oltre a 30 mila euro di IVA non versata abbiamo intervistato il Dott. Luca Tabossi, consigliere nazionale della FENIOF e rappresentante locale in regione Marche, per capire i contorni di tale vicenda.

“Ritengo sia doveroso prendere le dovute distanze da tali comportamenti fraudolenti – ha dichiarato Tabossi- che non riguardano in alcun modo né l’Impresa da me diretta così come la maggior parte delle Imprese funebri operanti nel territorio che svolgono la propria attività nel pieno rispetto delle normative vigenti e soprattutto nel rispetto delle famiglie che si rivolgono a noi per chiedere assistenza in un momento particolarmente difficile.”

Tabossi tiene a precisare che “Il caso oggetto delle recenti cronache è arginato ad uno specifico operatore funebre e non deve, ne può, essere rivolto alla generalità del comparto funerario anconetano che invece risulta essere particolarmente sano. In qualità di Consigliere Nazionale FENIOF è mio dovere sottolineare che un ruolo fondamentale per arginare i fenomeni fraudolenti e di mal costume che spesso colpiscono il settore delle onoranze funebri è giocato proprio dalle famiglie che si trovano nella necessità di dover contattare un Impresa Funebre a seguito della dolorosa perdita di un proprio caro. Tale scelta va infatti operata con ponderazione, se possibile chiedendo un preventivo, informandosi nella cerchia di conoscenti su quale sono le imprese maggiormente virtuose e affidabili nel territorio e comunque mai prendendo decisioni affrettate ovvero, ancora peggio, accettare consigli da chi -pur mostrandosi disinteressato -cerca di proporre l’impresa funebre a cui rivolgersi (l’interesse in realtà c’è e spesso è molto ben ripagato!).

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Luca Tabossi


24/06/2016 14:44:26

Egr. sig. Valentino, pur prendendo atto della sua replica a quanto da me affermato, mi vedo costretto ad effettuare alcune precisazioni al suo commento. Le faccio notare, prima di tutto, che quanto da me dichiarato non riguarda assolutamente la dimensione, ovvero il numero di servizi svolti, di un’azienda ma bensì il suo modus operandi che deve essere legittimo, nel pieno rispetto dei dolenti e delle normative vigenti. Al riguardo è evidente la mia presa di posizione a difesa dei colleghi locali (molti dei quali di piccole dimensioni!). Noto invece con forte disappunto che secondo la sua opinione un’Impresa di medio grandi dimensioni a prescindere agisce in modo fraudolento procacciandosi (in modo illegittimo) la clientela a discapito dei colleghi di dimensioni minori. E’ evidente che quello che Lei chiama “sfogo” è frutto di un disagio che lei subisce quotidianamente nel suo territorio e che La invito vivamente a contrastare. Un primo passo potrebbe essere quello di chiedere aiuto proprio alla nostra Federazione che, attraverso il suo più che competente Segretario, sarà ben lieta di ascoltare le problematiche che la riguardano e laddove possibile cercare di suggerire la strada per risolverle. La FENIOF non fa distinzione tra imprese piccole o imprese grandi, il minimo denominatore comune di tutti gli associati è il rispetto del nostro codice comportamentale che può essere da Lei visionato attraverso il nostro sito. Infine, ribadisco che un ruolo fondamentale per il contrasto sia dell’evasione, sia dell’illecito procacciamento, è proprio una corretta informazione alle famiglie che si trovano a contatto con un evento luttuoso. Solo attraverso una progressiva consapevolizzazione si posso arginare tali illeciti comportamenti che altrimenti le istituzioni non sono in grado di sopprimere; ciò a prescindere dalla dimensione dell’impresa che li pone in essere. Mi permetto altresì di sottolineare, caso mai fosse sfuggito, che la FENIOF ha da diversi anni messo a disposizione di tutti una cartellonistica da affiggere nelle zone sensibili (reparti necroscopici di ospedali e cliniche pubbliche o private che siano) con la quale vengono indicati i comportamenti corretti e sbagliati e forniti gli adeguati avvertimenti per i dolenti al fine di tutelarsi circa i soggetti meno virtuosi che hanno interessi illeciti dietro la morte di una persona. La FENIOF ha altresì approntato una modulistica che, qualora adottata dagli ospedali e strutture assimilabili e compilata dalle famiglie toccate da un evento morte, consentirebbe di ottenere importanti informazioni per comprendere la presenza o meno di certe storture nel nostro settore. Questo prezioso materiale è stato utilizzato da qualche struttura sanitaria con positivi risultati. Ovviamente l’anello debole di determinati meccanismi è la presenza e qualità dei controlli. Come detto c’è molto da fare ma, tornando al focus della sua argomentazione, in questo risulta importante il rispetto di linee etico comportamentali che prescindono dalla grandezza dell’impresa funebre e che si riconducono alla sensibilità dell’impresa funebre di operare nel rispetto dei dolenti e delle imperative norme in materia assicurativa, contributiva e di mercato del lavoro. Ben vengano dunque determinate indagini non solo sul fronte contributivo ma anche a tutela dei dolenti e della concorrenza. Ma tenendo ben presente che l’operato di pochi disonesti non deve essere confuso con il quotidiano operato virtuoso della parte maggioritaria della categoria. Questo tenevo a precisare nel mio intervento a tutela di tutti coloro che sono stanchi di essere equiparati ad aziende dallo scarso spessore morale e professionale. Luca Tabossi

Valentino


23/06/2016 08:14:55

Intanto non sono d'accordo con Luca Tabossi, in quanto si tiene molto lontano dal problema. Il problema è l'evasione e non il rapporto Cliente/Onoranza che sicuramente avrà chiesto o avuto come proposta una fatturazione inferiore alla fattura, cosa che molti dolenti chiedono per avere un piccolo risparmio e che una Onoranza seria non dovrebbe accettare, Il vero problema è il procacciamento che viene svolto in maniera costante e pressante fin dagli albori di questo mestiere, tant'è che le Onoranze di vecchia data sono notoriamente quelle che fanno la maggioranza dei servizi a discapito di quelle nate negli ultimi nati. E non venitemi a dire cavolate come: sono più esperte, sono più affidabili ecc., balle e balle a non finire. Quando si fa un buon servizio e si fattura tutto con dovizia ed il dolente non ha altro da dire che il servizio è stato nelle sue aspettative non importa chi ha fatto il,servizio!!!! La gente sa oramai come funzionano certe cose e pian piano stanno lasciando i "baroni" delle onoranze che erano in "privativa" per servirsi sempre più da quelle nate da poco e che seguono le leggi in vigore. Se uno evade deve chiudere e basta. Non ci sono scuse o scappatoie ed è necessario che le associazioni comincino a difendere i piccoli piuttosto che certe grosse aziende. Scusate dello sfogo ma era doveroso.

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