Il Comune di Como dice No alle richieste di rimborso sulle spese di cremazione

Pubblicato: 05/04/2017 07:29:16
Categorie: Attualità , Cremazione , Mondo Funeraria , Più recenti

La nuova convenzione

Il forno crematorio di Como è fuori servizio da qualche mese. Per ovviare a questo problema qualche settimana fa il Comune ha raggiunto un accordo con una ditta che gestisce diversi impianti crematori tra cui quello di Domodossola (VB) e Trecate (NO), che propone ai cittadini di Como un servizio di cremazione allo stesso prezzo di quando il forno cittadino era funzione: 376 euro iva inclusa con trasporto.

I cittadini chiedono il rimborso

Tuttavia a Gennaio questa proposta non era ancora attiva, ed è per questo che tanti cittadini stanno chiedendo un rimborso visto che alcuni hanno dovuto sborsare più del doppio dei soldi e spostarsi in un'altra provincia per cremare un proprio caro. È il caso di Miriana Ronchetti, cittadina comasca che è dovuta andare a far cremare sua madre, deceduta qualche mese fa, fino a Varese spendendo oltre 350 euro in più del nuovo piano tariffario. La donna non appena ha saputo della nuova convenzione ha chiesto al Comune che le venisse rimborsata la differenza "per giustizia e non per denaro". La risposta di Palazzo Cernezzi è arrivata, ma non è quella che la signora sperava di ricevere: "Pur spiacente per il disagio da lei sofferto in aggiunta al dolore per la scomparsa di sua madre – si legge nella lettera inviata dal settore Patrimonio e Demanio – devo purtroppo comunicarle che non è possibile accogliere la sua richiesta di rimborso visto che il servizio di cremazione non rientra tra i servizi che la legge definisce essenziali e quindi a carico dei Comuni. L’eventuale erogazione del rimborso incorrerebbe in profili di illegittimità produttivi di danno erariale". Oltre, aggiunge il dirigente del settore, a creare un precedente.

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