In Australia si muore poco: crollano i titoli in borsa delle imprese funebri

Pubblicato: 30/08/2016 07:38:02
Categorie: Attualità , Curiosità , Imprese Funebri , Mondo Funeraria , Più recenti

Pochi morti poco guadagno

Se da una parte il settore funebre italiano è messo in ginocchio dalla crisi, dall'altra parte del mondo, in Australia, le cose non vanno meglio, ma non certo per problemi di debito pubblico o altre problematiche economiche. Quest'anno le imprese funebri australiane non stanno passando un bel momento a causa di un tasso di mortalità bassissimo. Il numero dei decessi è talmente basso che ha fatto crollare in borsa il maggior azionista di pompe funebri della nazione. Le cause di questo inaspettato calo sono dovute ad un autunno più mite del solito e ad una potentissima campagna di vaccinazione che ha ridotto all'osso i casi d'influenza a livello nazionale. Tuttavia il crollo non ha fatto preoccupare più di tanto, tant'è che un broker locale ha commentato così la situazione: "In Australia la mortalità riprenderà a salire, una volta spariti questi fattori temporanei  risaliranno anche le azioni in Borsa".

Crollano i titoli della InvoCare

La società che ha subito questo inaspettato crollo è la InvoCare, la quale possiede 250 aziende di pompe funebri locali in Australia, Nuova Zelanda e Singapore. Tutte e tre queste nazioni hanno in comune un tasso di mortalità molto basso dovuto alla presenza di eccellenti strutture sanitarie che ogni giorno salvano numerose vite. Tuttavia nei prossimi anni/decenni il tasso di mortalità è destinato a salire.

Nonostante il crollo inaspettato il clima tra la maggior parte degli operatori di mercato resta sereno, pochi sono quelli che credono in una disfatta della InvoCare e ancora meno sono quelli che definiscono il calo di questi giorni la crisi del settore funebre australiano.

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