Pubblicato:
26/04/2016 07:44:14
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Un cittadino viterbese sta letteralmente impazzendo per trovare un modo che gli permetta di accompagnare sua moglie, invalida, al cimitero con la macchina. La moglie dell'uomo è invalida al 100% e possiede già una certificazione da parte della commissione sanitaria dell'Asl che gli permette di aver accesso a dei permessi per il parcheggio. Quindi il sig. Rosselli pensava che questo bastasse anche per il cimitero, ma ha sottovalutato la burocrazia italiana e si è visto respingere il permesso di poter parcheggiare la macchina all'interno del camposanto.
"Mia moglie doveva sottoporsi a un’ulteriore visita medica davanti a una commissione asl – racconta Rosselli -. Il permesso poteva essere rilasciato solo con quella visita. Non importava se era già stata riconosciuta due anni fa invalida al cento per cento dalla stessa asl. Ho trovato incredibile che ci si chiedesse la conferma della conferma, ma abbiamo fatto anche questa seconda visita”. Permesso rilasciato, pensando valesse pure per il cimitero: sbagliato. Il San Lazzaro richiedeva un’autorizzazione a parte per accedere e sostare oltre i cancelli".
"A noi - continua Rosselli- il permesso interessava più che altro per questo: poterci recare al cimitero sulla tomba di nostro figlio. La polizia locale mi ha mandato all’ufficio cimiteriale all’Ellera. Stavolta serviva un certificato medico a pagamento. Sempre per attestare l’invalidità di mia moglie. A quel punto, mi sono cadute le braccia e ho detto alla dipendente: ‘No, guardi, lasci, non fa niente…’. E sono andato via”. Ed è passato quasi un mese da quest'ultimo tentativo, ma il permesso ancora non esiste.
Come spesso accade la burocrazia risulta essere un problema evidente e anche lo stesso Rosselli la condanna: "Non me la prendo con i vigili o con i dipendenti degli uffici. Ci mancherebbe. Non me la prendo proprio con nessuno in realtà… Ma possibile che non ci sia un modo snellire le procedure? Regole su regole e documenti su documenti. Alcuni sicuramente inutili, perché che senso ha certificare tre volte l’invalidità di mia moglie? Già la vita di un malato e di chi lo accudisce non è semplice. In più, mille ostacoli per complicare tutto. Una cosa è certa: moriremo stritolati dalla burocrazia”.
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