Pubblicato:
24/02/2016 08:00:57
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Un rogo non autorizzato per smaltire delle bare, questo è quello che stato trovato dal Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Sassari al cimitero di Alghero. Un incendio che poteva avere risvolti molto più gravi, ma per fortuna nessun danno rilevante da segnalare. Tuttavia questo fatto non nasconde che all’interno del cimitero si svolgano delle attività illegali ,infatti sono già partite le indagini. A conferma dei sospetti da parte del Noe sono le condizioni generali del camposanto. Il terreno vicino a dove è stato appiccato il fuoco è una vera e propria discarica, piena di parti in metallo usate per alcuni ornamenti funebri, in particolare resti di materiali in zinco.
Per legge questi resti di bare e metalli inutilizzati dovrebbero essere trattati come dei veri e propri rifiuti ed essere smaltiti nella maniera corretta, non è previsto dalla legge infatti l’utilizzo del fuoco come metodo primario di smaltimento.
La cosa che ha sorpreso di più gli addetti all’indagine è che non c’era nessuno che stesse sorvegliando quel rogo. Al momento a finire nei guai è l’amministratore della società Alghero House, che gestisce, per conto dell’amministrazione comunale, tutti i servizi cimiteriali, il quale è stato denunciato a piede libero.
Il Noe intanto ha sequestrato un’area di 500 metri quadrati e sta cercando di capire se ci sono altre persone coinvolte in questo caso. Bisogna inoltre chiarire se l’operazione di smaltimento fosse stata ordinata direttamente dal titolare dell’Alghero House o dal Comune di Alghero, ma soprattutto c’è da capire chi realmente ha compiuto quest’atto altamente pericoloso per l’ambiente e irrispettoso per i defunti.
Una situazione che peggiora sempre di più ,visto che già da tempo i cittadini si erano lamentati sulle condizioni pietose del cimitero.
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