Pubblicato:
25/01/2017 07:33:39
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Attualità
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Sarà il comune di Sesto San Giovanni a farsi carico delle spese per il funerale di Anis Amri, il responsabile dell'attentato terroristico di Berlino del 19 Dicembre scorso. L'uomo era stato ucciso nella notte tra il 22 e il 23 Dicembre nei pressi della stazione del comune milanese dopo una sparatoria con la polizia italiana.
Da quel giorno il suo cadavere è rimasto all'obitorio civico di Milano in attesa che qualche famigliare provvedesse a ritirare la salma del jihadista per poi orgnizzare il suo funerale. Tuttavia dopo oltre un mese nessuno si è fatto avanti nessuno e quindi toccherà al Comune di Sesto San Giovanni provvedere alla sepoltura del terrorista. Quel che è certo è che non sarà effettuata nessuna cerimonia funebre e non verrà nemmeno resa nota la tomba dell'assassino per evitare che possa diventare oggetto di future attenzioni.
I famigliari del terrorista erano stati contattati per capire se c'era l'intenzione da parte di quest'ultimi di rivendicare la salma, ma la madre, in un'intervista rilasciata a Rainews 24 del 28 Dicembre scorso, nonostante avesse "rinnegato" il figlio, aveva chiesto di portare Anis Amri in Tunisia. Da quel momento però nessuno, famigliari o autorità tunisine, si è mosso per riportare in patria la salma del jihadista. Tant'è che il 4 Gennaio molti quotidiani riportavano la notizia che "nessuno ha ancora reclamato la salma di Amri".
Tuttavia la notizia della sepoltura non è stata ben accolta da molti, come spiega l'assessore al territorio, Viviana Beccalossi: "Se la legge prevede questo in un caso del genere serve una deroga: la deroga del buon senso. E quindi, se qualcuno deve provvedere alle spese quel soggetto non può che essere il Paese di appartenenza, ovvero la Tunisia". "Il rispetto dei defunti per chi come me è cristiano è sacro ma ciò non può valere per un terrorista spietato."
Una spesa inaspettata per il comune milanese, che sperava di riconsegnare la salma alle autorità tunisine o alla famiglia del defunto in modo da non avere in propria gestione una così gravosa sepoltura.
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