Il cimitero Acattolico di Roma, dove è sepolto Gramsci

Pubblicato: 18/05/2015 15:29:21
Categorie: Cimiteri

A Roma nel Cimitero Acattolico è sepolto Antonio Gramsci, il padre del Partito Comunista Italiano. Si trova presso porta San Paolo, accanto alla piramide di Cestio. Un tempo era chiamato “cimitero degli inglesi” o “dei protestanti” o “degli artisti e dei poeti”. Quando nel 1822 vi furono inumate le ceneri di Percy Bysshe Shelley perito tragicamente in mare, perché riposassero accanto ai resti del figlio William, morto a tre anni nel 1819, qui era campagna aperta, i “prati del popolo romano”.

Shelley giace a pochi passi da John Keats, strappato alla vita dalla tubercolosi a soli ventisei anni, “young english poet”, come leggiamo sulla lapide. “Questa tomba contiene i resti mortali di un giovane poeta inglese che nel letto di morte, nell’amarezza del cuore, di fronte al potere malevolo dei nemici, volle che fossero incise sulla sua lapide queste parole: “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua’”. Shelley, ucciso dall’acqua, ha raggiunto Keats, giace a pochi passi da lui sotto una pietra che cita un passo della canzone di Ariel, dalla Tempesta di Shakespeare: “Niente di lui si dissolve ma subisce una metamorfosi marina, in qualcosa di ricco e strano”. Ma il cuore del poeta riposa per sempre nella bara della moglie Mary, a Bournemouth.

“Spirito è vita, fluisce attraverso di me incessantemente come un fiume che non ha paura di diventare il mare”. Gregory Corso, poeta beat americano, ha voluto che finissero qui, sotto questa scritta, le sue ceneri, poco lontano dagli amati Keats e Shelley, dagli autori che gli impedirono di perdersi negli anni del carcere. Un altro poeta viene alla mente incontrando la severa urna recante la scritta “Cinera Antonii Gramscii”: Pier Paolo Pasolini, quando canta “Presso l’urna, sul terreno cereo/diversamente rossi, due gerani./Lì tu stai, bandito e con dura eleganza/non cattolica, elencato tra estranei/morti: Le ceneri di Gramsci”. È la tomba del fondatore del Partito Comunista Italiano.

Nello Stato Pontificio chi non era cattolico non poteva riposare in terra consacrata. Nacquero così i cimiteri per protestanti e atei come questo, attivo dal 1738, per ebrei (sull’Aventino) e attori (fuori Porta Pinciana). L’inumazione vi si poteva svolgere esclusivamente di notte per evitare le aggressioni dei cattolici. Soltanto sir Walter Synod riuscì a far inumare la figlia di giorno, ma perché si fece scortare da un plotone di armati. In via eccezionale, come nel caso di Gramsci, viene concessa la sepoltura in questo luogo agli italiani illustri, e atei (recentemente Carlo Emilio Gadda, il poeta Dario Bellezza, la poetessa Amelia Rosselli, la giornalista Miriam Mafai, lo scrittore italoargentino Juan Rodolfo Wilcock).

Chi passa tra queste lapidi non dimentichi di visitare un’autentica poesia di pietra, il monumento funebre scolpito dallo scultore William Story per la moglie, uno struggente angelo accasciato sul sepolcro. Poche settimane dopo averla ultimata, William Story raggiunse in questa tomba l’amata Emelyn.

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