Il cimitero della Villetta a Parma, dove è sepolto Paganini

Pubblicato: 18/05/2015 12:28:51
Categorie: Cimiteri

Il cimitero della Villetta a Parma, dove è sepolto Paganini. Il cimitero più visitato di Parma non è la Certosa, una invenzione di Stendhal (anche se alla periferia della città, lungo la strada che porta a Colorno, possiamo visitare la Certosa di San Girolamo a cui viene talvolta attribuito il nome del fantomatico luogo che dà il titolo al romanzo). Il cimitero della Villetta non è stato reso immortale da una delle più grandi opere della storia della letteratura, eppure è costante meta di pellegrinaggio. Si presume che chiunque suoni o strimpelli il violino nell’orbe terracqueo sia venuto o sia intenzionato a venire a suonare almeno una volta presso la tomba (un’edicola in stile neoclassico) del più grande virtuoso di tutti i tempi, Niccolò Paganini, il patrono laico dei violinisti.

La Villetta è un cimitero monumentale noto per i grandi musicisti alle cui spoglie dà ricetto, e questo non ci stupisce trattandosi di terre verdiane, musicali quanto poche altre al mondo: tra i musici di fama mondiale, oltre al sommo Paganini, va sicuramente ricordato Ildebrando Pizzetti, faro dei compositori italiani della prima metà del Novecento, ma è impossibile enumerare tutte le tombe di celebri direttori d’orchestra e compositori che potrete trovare alla Villetta, come Bottesini, i CampaniniFerrarini,Cassani.

Il nome del cimitero parmense proviene dalla casa di campagna che la duchessa Maria Luigia d’Austria, signora della città per oltre un trentennio, dal 1816 al 1847, delegò all’attuale uso in conformità con il famoso decreto napoleonico “sulle sepolture” che proibiva l’usanza di inumare i morti presso le chiese cittadine (Maria Luigia era molto ligia nell’applicazione degli editti di Bonaparte trattandosi della seconda moglie dell’Imperatore).

Il complesso cintato, progettato dal Cocconcelli in pretto spirito neoclassico, prevedeva 156 arcate disposte lungo il perimetro ottagonale per ospitare le cappelle degli ordini religiosi e delle casate nobiliari, e nel mezzo quattro prati adibiti per i comuni mortali. Inoltre, nel triangolo esterno al lato sud-ovest dell’ottagono, abbiamo un cimitero ebraico e uno evangelico, “quei che professano religione differente dalla nostra”, separati tra di loro da un muro, in quello nord-est l’area per i bambini non battezzati, e a sud-est la zona in cui venivano seppelliti i suicidi e i condannati a morte (per un certo periodo vi fu anche un fazzoletto di terra destinato alla famiglia del boia cittadino).

Altri personaggi illustri riposano nel cimitero della Villetta: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso in un attentato mentre era prefetto a Palermo, l’industriale Pietro Barilla, l’attrice Paola Borboni, il poeta Attilio Bertolucci.

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