Automobili con licenza di uccidere: l'algoritmo della morte

Pubblicato: 04/07/2016 07:37:12
Categorie: Attualità , Curiosità , Mondo Funeraria , Più recenti

Il codice della morte

Il progetto di un' auto che si guida da sola ha riscontrato da sempre grande fascino nelle persone. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante e i progressi che ha fatto, ad esempio, la Google Car  sono straordinari. Tuttavia da qualche giorno si è diffusa una notizia di un' auto che si pilota da sola con, all'interno del suo computer,  un "codice della morte". Cos'è? Come funziona? Se ad esempio durante un tragitto all'improvviso attraversasse la strada un discreto numero di pedoni, la macchina, per evitare l'impatto, sterzerebbe bruscamente evitando sì i pedoni, ma ferirebbe gravemente o potrebbe addirittura uccidere il passeggero. Voi sacrifichereste la vostra vita per quella dei pedoni? In molti hanno risposto di sì, perchè la reazione istintiva sarebbe proprio quella di evitare in tutti i modi l'impatto con la gente. Ecco dunque che il concetto del male minore è alla base di questo self driving car che viaggia rispettando un codice di comportamento molto rigido.

Una reazione istintiva

La manovra brusca per evitare l'impatto con dei pedoni o qualsiasi cosa che attraversa la strada all'improvviso, la compiono tutti gli automobilisti, e come spesso accade, ci rimettono la vita. Nelle scuole di pilotaggio ti insegnano a non effettuare queste manovre improvvise e a non modificare la traiettoria quando ci si trova davanti un ostacolo improvviso: nella maggior parte dei casi si finirebbe per morire entrambi. Questa però è una manovra che quasi mai si fa, perchè l'istinto dice di sterzare per evitare il pericolo. Quindi cosa succederebbe se la sterzata improvvisa , per salvare i pedoni, uccidendo il pilota, fosse già scritta nel codice di funzionamento del veicolo?

Gli studi continuano

La questione è stata affrontata da un gruppo di ricercatori capeggiato da Jean Francois Bonnefon della Toulose School of Economy, il quale ha dichiarato che questa tipologia di incidenti, dove l'auto decide chi uccidere e chi no, saranno inevitabili con la diffusione dei veicoli autopilotati.

"Si tratta di una sfida formidabile - spiega Bonnefon-  per definire gli algoritmi che guideranno gli AVs (veicoli autonomi) di fronte a questi dilemmi morali", hanno scritto i ricercatori. "Noi sosteniamo che per raggiungere questi obiettivi, i produttori e le autorità dovranno fare approfonditi studi psicologici per una soluzione etica in incidenti che coinvolgono AVs".

Questo team di ricercatori ha intervistato un gruppo di persone presentadogli lo scenerio e chiedendogli come si sarebbero comportati. Tutti hanno risposto che sono d'accordo sull'effettuare quella manovra, per salvare la gente, ma nessuno vorrebbe trovarsi all'interno dell'auto. Quindi la domanda che sorge spontanea è: perchè comprare una vettura che è programmata per ucciderci?

Anche il MIT Technology Review si espresso sul problema: "Se poche persone acquistano automobili senza pilota perché programmate per sacrificare i loro proprietari, poi sempre più persone rischieranno di morire perché le auto normali hanno molti più incidenti di quelle a guida autonoma". 

La questione ha ancora molte lacune e se dovesse essere lanciata in produzione una macchina con delle caratteristiche del genere rischierebbe di creare danni molto seri. Quindi occorre perfezionare questi codici automatici  per la sicurezza del pilota e di tutti gli altri automobilisti.

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