Eredità digitale: cosa succede ai nostri account quando muoriamo

Pubblicato: 13/06/2016 07:33:33
Categorie: Attualità , Curiosità , Mondo Funeraria , Più recenti

L'importanza dell'eredità digitale

Cosa succede ai nostri profili social quando muoriamo? I nostri figli o parenti possono ereditare le nostre credenziali? Fino a che punto gli eredi possono amministrare questi dati? Queste sono alcune delle tante domande che stanno venendo fuori in questi anni quando si tocca il tema dell'eredità digitale. Fino a qualche anno fa internet e i social erano cose apparentemente per i giovani, ma nell'ultimo periodo la cosidetta "terza età" è entrata in modo prepotente sul mondo della tecnologia e del web. 

Il Registro Generale Digitale

Raffale Viggiani, notaio di Lecco , ha spiegato al Corriere della Sera come funziona, al momento, l'eredità digitale: "Ciascuno di noi può indicare anche oggi in un testamento chi sarà il suo successore in gran parte dei profili in rete. Il problema è che poi l’erede dovrà dimostrare a Google, Apple o Facebook di essere il legittimo successore della persona. E qui subentrano le difficoltà di dimostrare a un giudice della contea di Santa Clara, che il signor Mario Rossi è davvero l’erede del signor Giuseppe Rossi, deceduto a Cosenza il giorno X. Subentrano, quindi, elementi probatori non giuridicamente e universalmente riconosciuti, oltre a lungaggini burocratiche oggi inaccettabili e non sempre correttamente risolte".

Per ovviare questi problemi burocratici Viaggiani, insieme ad alcuni membri dell'Associazione dei Giovani Notai Italiani, ha presentato una proposta di legge che prevede l'istituzione di un Registro Generale Digitale, all'interno del quale ogni utente, in vita, possa creare uno spazio gratuito dove vengano indicati le piattaforme a cui è iscritto e le persone a cui vorrebbe delegarne la gestione.

Dopo l'avvenuta morte del titolare, l'erede si recherebbe dal notaio, il quale certificherebbe lo stato di morte del titolare direttamente da questo sistema online. In questo modo il Registro digitale avviserebbe i vari gestori dei servizi online che a loro volta avviserebbero gli eredi, indicati dal defunto, sulla possibilità di gestire gli account del parente deceduto.

Norme straniere

"Il problema dell’eredità digitale deriva principalmente dal fatto che i servizi online di riferimento sono regolati da norme straniere, che prevedono per ciascun servizio delle condizioni contrattuali differenti, le quali a volte escludono anche la delega del rapporto contrattuale - continua Raffaele Viggiani - Oggi ci sono alcune soluzioni messe a punto direttamente da ciascun fornitore di servizi. Ma avere accesso al contenitore, non significa divenire titolari del contenuto. A norma di legge, se il soggetto fosse morto, oggi i titolari delle sue foto sarebbero in realtà gli eredi (legittimi o testamentari), non certo i soggetti indicati come utenti da contattare in caso di inattività dell’account. Cosa aspettiamo a regolamentare la questione"?

Una domanda non da sottovalutare quella del segretario nazionale dell'Associazione dei Giovani Notai Italiani, che è molto fiducioso sul suo progetto.

L'eredità digitale è una questione molto delicata che merita di essere presa sul serio con delle leggi apposite, perchè è un attimo che certe informazioni possano finire nelle mani sbagliate, visto la vastità di utenti nel mondo di internet. Quello del Registro Generale Digitale potrebbe essere un buon inizio per cominciare a definire la questione nella maniera corretta, ma c'è ancora molto da lavorare. 

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