Pubblicato:
19/09/2016 07:30:46
Categorie:
Attualità
, Curiosità
, Più recenti
Da qualche giorno a Bronte (CT) non si parla d'altro. Qualcuno ha fotografato con il proprio smartphone il cadavere di un ragazzo che si era suicidato e questo scatto, si è diffuso in pochissimo tempo su tantissimi cellulari della provincia. La foto è stata inviata tramite WhatsApp, la popolare applicazione di messaggistica che conta oltre un miliardo di utenti nel mondo. Così, nel giro di qualche ora, tantissime persone si sono ritrovate sul proprio cellulare la foto di un ragazzo morto. Se poi si zooma sulla foto si possono intravedere i profili di altre due persone. Ovviamente la questione è oggetto di discussione in ogni angolo della città, ma non solo. La news ci ha messo davvero poco per finire sui social, e su Facebook è partito un dibattito serratissimo che va avanti di minuto in minuto, coinvolgendo tantissimi utenti. Al momento l'identità dell'autore dello scatto è ancora ignota.
"Io l'ho vista ma l'ho cancellata immediatamente", spiega un cittadino. Alcuni hanno reagito così difronte al macabro messaggio ricevuto, ma i più, tendenzialmente adolescenti, hanno continuato a diffondere quest'immagine creando una sorta di "catena della morte" che ha lasciato senza parole la comunità di Bronte. Su Facebook il sentimento più diffuso è l'incredulità e l'indignazione, come quello di Elisa: "Chi ha fatto questo gesto è una persona malata e sadica".
C'è anche chi lancia appelli all'autore del macabro scatto, come scrive Valeria: "Abbia le palle di chiedere pubblicamente scusa" o come dice un'associazione locale, che incita di fermare la catena: "Chiediamo a coloro che sono in possesso della foto di bloccarne la circolazione". Sembra inoltre che insieme a questo scatto ci sia un video, ma usiamo il condizionale perchè la notizia non è ancora certa. Ad ogni modo sono già in tanti a parlare della presenza di questo filmato, che renderebbe l'accaduto ancora più pericoloso.
Possedere delle immagini o video di persone decedute può comportare anche a punizioni penali dato che violano i diritti d'imamgine dei soggetti dei contenuti multimediali.
Per altri articoli sul mondo della funeraria entra nella sezione NEWS