In Toscana non si potranno più portare le salme nelle strutture per il commiato

Pubblicato: 19/10/2016 07:35:07
Categorie: Attualità , Imprese Funebri , Mondo Funeraria , Normativa , Più recenti

La Legge Regionale n.58 del 9/08/2016

La Regione Toscana, con la Legge Regionale 9 agosto 2016, n.58 "Legge di manutenzione dell’ordinamento regionale 2016” ha introdotto alcune variazioni normative relativamente al trasporto delle salme e dei cadaveri.

La modifica più rilevante elimina la possibilità che le salme possano essere trasportate verso le strutture per il commiato durante il periodo di osservazione, prevedendo unicamente la possibilità di trasferimento presso l’obitorio o il servizio mortuario ospedaliero. Una simile disposizione evidentemente risulta pesantissima per quelle imprese funebri che, nel frattempo, hanno realizzato strutture per il commiato, ora fortemente limitate nella loro operatività.

Il commento della FENIOF

La FENIOF non ci sta: “Abbiamo scritto al Presidente della Giunta Regionale Rossi – ha dichiarato il Segretario Nazionale della FENIOF Alessandro Bosi - evidenziando che in tutte le regioni italiane ove sono in vigore normative regionali, qualora il decesso avvenga in abitazioni inadatte per l'osservazione o vi sia espressa richiesta dei familiari o dei conviventi, la salma può essere trasportata per l'osservazione presso l'obitorio o il servizio mortuario delle strutture ospedaliere o presso apposite strutture adibite al commiato; una analoga previsione trova conforto anche nei quattro disegni di legge in materia presenti attualmente sia alla Camera che al Senato (DDL AS447, AS1611, AS2492 e AC3189). Non si comprende pertanto la motivazione di una tale modifica alla legge regionale della Toscana”.

Tale modifica, sempre secondo la FENIOF, non solo lede gli interessi di tutte quelle imprese funebri che, con grandi sforzi finanziari e rischio imprenditoriale, hanno già realizzato strutture per il commiato (ora fortemente limitate in termini di operatività) ma – ha dichiarato Bosi- “C’è anche una ulteriore lesione che viene introdotta da tale modifica normativa ed è verso i diritti dei dolenti che si vedono privati di una opportunità di trasferire i propri defunti verso strutture consone per estetica e qualità del servizio. Si tratta di una disposizione ingenerosa verso l’imprenditoria funebre ed insensibile verso le esigenze e diritti dei dolenti toccati da un evento morte circa la quale abbiamo chiesto una repentina modifica in difetto della quale si valuteranno, con le imprese funebri toscane, adeguate iniziative sindacali e legali a tutela dei diversi interessi in campo.”

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