Pubblicato:
24/02/2017 15:12:43
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Cimiteri
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A Birmingham, città dell'Inghilterra centrale, Veronica Thompson ha portato alla luce la verità che vedeva avvolta nel mistero da molti anni, ovvero il luogo della sepoltura della figlia. La piccola Theresa, figlia di Veronica nata prematuramente nel 1973 al Sorrento Maternity Hospital di Mosely, è deceduta quattro giorni dopo essere venuta al mondo. Era stata cremata dallo stesso ospedale come la madre credeva e lei stessa testimonia: "E’ stato qualcosa che non ho mai messo in discussione, era un’epoca diversa allora. Ho visto mia figlia in obitorio, avevo avuto il tempo di farla battezzare in ospedale prima che mi venisse tolta, e sono stata portata a credere che la struttura avesse cremato il suo corpo".
Un rapporto pubblicato nel 2000 aveva confermato che il Sorrento Maternity Hospital, chiuso nel 1993, utilizzava, senza permesso e in un periodo protrattosi per 35 anni, parti del corpo di neonati morti nella ricerca medica. Veronica si interessò allo scandalo e dopo aver appreso la notizia che il corpo della figlia non era stato utilizzato, si mise alla ricerca del luogo in cui fosse stata sepolta la figlia.
Nel 2012 grazie al "Women’s Hospital" di Birmingham, che prese in carico la richiesta di Veronica di ritrovare la sua bambina, vennerò ritrovati i documenti di battesimo di Theresa e successivamente il luogo del suo riposo. Dopo 40 anni alla ricerca della tomba della piccola Theresa, Veronica ha scoperto che era stata sepolta nel cimitero di Brandwood, a pochi minuti dalla sua casa di Kings Heath.
Una storia a lieto fine che però ha lasciato tuttavia rammarico e rabbia nel cuore di questa madre: "Ero euforica ed arrabbiata allo stesso tempo, dopo aver finalmente scoperto la verità. Il luogo di riposo di mia figlia era lontano appena il tempo di percorrere un brevissimo tragitto in autobus. Avrei potuto piangerla come si dovrebbe fare, sulla sua tomba, invece ho dovuto lottare per trovare dove si trovasse il corpo della mia amata Teresa. Sono sicura che ci devono essere altre donne nella mia stessa situazione".
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